Feeling Blue? Feeling Good!
Gli hanno addirittura dedicato una data: il terzo lunedì di gennaio. Lo hanno chiamato Blue Monday. Nei paesi anglofoni “blue” è infatti sinonimo di malinconia, come ben sanno i cultori del Blues, il genere musicale che prende origine dai canti dei Neri americani e che pare appunto derivare da una condizione dello spirito. Si dice infatti che il termine sia preso dall’espressione “to have the blue devils”, con un chiaro riferimento allo stato d’animo di chi è depresso, triste, malinconico.
Ci siamo soffermati sul Blue Monday, incuriositi dal fatto che, pur essendo probabilmente un giorno non diverso dagli altri, se qualcuno ha pensato di eleggerlo come il “più triste dell’anno”, un motivo debba pur esserci. I “soliti esperti” indicano gennaio appunto, come il mese più adatto a far sentire gli esseri umani un po’ più depressi del solito.
Forse l’idea che le feste di Natale e Capodanno sono appena trascorse, o che l’Epifania se le sia portate via davvero tutte. Magari per chi è stato così fortunato da essersi potuto permettere una pausa dal 21 dicembre al 7 gennaio, anche il ritorno alla routine quotidiana dello studio o del lavoro, può sembrare un peso.
Durante i giorni festivi è stato facile lasciarsi un po’ andare a spese eccessive per regali, viaggetti, pranzetti e cenette… e qui potrebbe aprirsi la nota dolente: sensi di colpa, sì, anche da troppo cibo. E se le esagerazioni economiche rischiano di mandare i conti in rosso, quelle da abbuffate, indicate chiaramente dall’ago della bilancia e da qualche cerniera che si chiude a fatica, possono mandare letteralmente in depressione.
E allora… è giunto il momento di rimettersi in riga, ossia in forma. A parte l’esercizio fisico, niente funziona meglio di una dieta leggera, disintossicante e dimagrante. Con questo non vogliamo dire che si debba rinunciare per forza ad una cena con gli amici appena tornati dalla settimana bianca, o ad un pranzo di lavoro tra colleghi.
Come sempre c’è la soluzione Fishing Lab. A Montecatini Terme e a Firenze, i locali del “pesce creativamente parlando” offrono le risposte giuste in situazioni conviviali, anche se si vuole stare attenti alla linea. Un esempio? Una Tartare di pesce, accompagnata da qualche gambero crudo, per uno spuntino perfetto, per una pausa pranzo all’insegna del gusto e della leggerezza o per un aperitivo gustoso e non pesante.
Il pesce in generale è un cibo leggero, soprattutto se cotto alla griglia e arricchito da un filo di olio d’oliva. Perfetta anche un’insalatina di mare, che alla leggerezza del pesce aggiunge i colori gradevoli delle verdure. Vogliamo regalarci una vera raffinatezza? Il trancio di salmone o di tonno cotto in foglio di noce, mantiene il suo sapore intatto e non appesantisce la digestione. Non dimentichiamoci il rito, ormai noto, della mezza porzione. Si mangia e si spende la metà (e quindi, in un colpo solo, combattiamo entrambi i sensi di colpi da cui è partito il nostro discorso), ma il gusto rimane tutto intero.
E allora, vogliamo passare dal feeling blue al feeling good? Facile, basta passare da Fishing Lab.